Ok, se non sapete cos'è il "marketing affiliato" probabilmente questo articolo non fa per voi. Ma se siete comunque curiosi non posso lasciarlo senza introduzione.
Dicasi - da Wikipedia, ovviamente - marketing affiliato un accordo commerciale tra proprietari di siti web in cui figurano due entità: l'affiliante e l'affiliato.
AFFILIANTE: abbiamo un soggetto “partner”, che in genere è un editore o dal possessore di un sito, disposto a pubblicare sul proprio sito un annuncio pubblicitario di un secondo soggetto
AFFILIATO: è l’azienda inserzionista, il soggetto che mette l'annuncio pubblicitario.
Si riconoscerà un compenso all'affiliante per ogni visitatore che dal suo sito andrà a visitare il sito dell’affiliato ed effettuerà un'azione, in genere l’acquisto.
La differenza tra l'Affiliate Marketing e il classico Marketing su Internet consiste nel ricevere un compenso soltanto dopo un'azione effettuata sul sito dell'affiliato (quindi con un CPA = Cost per Action, CPO = Cost per Order), al contrario del compenso per un click (il "vecchio" CPC = Cost per Click) o un´impression (vista di un banner, CPM = Cost per Mille), che è la classica modalità di pubblicità su internet.

Bene, adesso siete degli esperti e potete vendere questo know-how all'interno della vostra azienda o a qualche partner commerciale.
Ma, soprattutto, potete leggere l'articolo che segue :-)

 

Come determinate le provvigioni nel marketing affiliato, di Carolyn Kmet

Prima di lanciare un programma affiliato, dovreste stabilire delle strutture di provvigioni di default: rappresenteranno il tasso di provvigione di base che verrà applicato a tutti i vostri affiliati standard; potrete ancora personalizzare i termini relativi agli affiliati individuali, ma il vostro tasso di provvigione di base stabilirà come vengono pagati gli affiliati che non hanno ancora stabilito delle condizioni.

Quando elaborate la struttura di una provvigione, il primo passo consiste nel considerare tutti gli stakeholder coinvolti nella transazione. Anche se il marketing affiliato è orientato interamente alla performance, e non viene sborsato neanche un centesimo fino a che la transazione non è completata, ci sono diversi attori sulla scena che si prendono una fetta di questa vendita.

L'affiliato ottiene una percentuale. Il network affiliato ottiene una percentuale. E anche il vostro manager affiliato potrebbe prendere una percentuale. Quello che all'inizio sembrava un canale di marketing senza rischi, potrebbe in realtà rivelarsi uno dei più costosi.

Ma questo non è necessariamente il vostro caso. Il marketing affiliato è uno dei canali di marketing economicamente più convenienti, a patto che i margini vengano tenuti in dovuta considerazione. Ecco 4 punti da ricordare quando determinate la vostra struttura ideale di provvigione.

4 modi per determinare le provvigioni per gli affiliati

1. Clienti nuovi vs attuali.

I clienti potenziali tradizionalmente hanno un lifetime value più alto rispetto a quelli attuali: ciò perché ogni nuovo consumatore fa aumentare la vostra base di clienti. E una volta che vi siete guadagnati un cliente, spenderete di meno se lo volete convincere ad effettuare nuovi acquisti. I clienti che hanno già acquistato qualcosa da voi conoscono il prodotto, valutano il vostro servizio, e probabilmente si fidano di voi. Ottenere un nuovo cliente vi costa di più perché dovrete costruire questo tipo di credibilità e di fiducia.

Dato che i nuovi clienti sono preziosi, può essere utile offrire incentivi ai vostri partner affiliati per generare un traffico “fresco” composto proprio da questi clienti. Potreste già avere proposto ai clienti potenziali alcuni nuovi incentivi di marketing, magari uno sconto sul primo acquisto o un'altra offerta speciale.
La ragione per cui offrite questi incentivi e per cui dovreste pagare maggiormente gli affiliati per convincere i clienti è la stessa. Non importa a chi viene pagato l'incentivo (ovvero, se al cliente o se all'affiliato), il risultato non cambia: pagherete un piccolo extra per acquisire quel nuovo cliente perché sapete che la ricompensa finale sarà il suo lifetime value.

Gli affiliati possono anche aiutare la vostra azienda ad avvicinarvi a nuovi pubblici e a riposizionare l'inventario, in modo che quest’ultimo sia per loro rilevante. Per esempio, il vostro sito potrebbe essere completamente in inglese, senza avere esposizione al mercato ispanico. Uno dei vostri affiliati potrebbe tradurre la vostra copia in spagnolo e selezionare quel mercato, offrendovi in questo modo nuovi clienti. Una tale tattica, la traduzione del testo, potrebbe essere costosa e lunga da attuare. Di conseguenza, applicare provvigioni più alte per questi nuovi clienti potrebbe aiutarvi a bilanciare l'investimento iniziale sull'affiliato.

2. Categorie di prodotti dai margini variabili.

Se avete molti prodotti, probabilmente i margini che avete su ognuno di essi saranno diversi. I prodotti elettronici potrebbero avere un margine ridotto, mentre sugli arredi per la casa ci potrebbe essere più spazio di manovra. Se state cercando di stabilire una tariffa di commissione flat (come per esempio una percentuale fissa guadagno-quota. indipendentemente da quali prodotti vende l’ affiliato) allora valutate qual è il vostro mix di prodotto.
Quale percentuale delle vostre vendite ha un basso margine?
Quale percentuale ha un alto margine?
Da qui, definite un tasso di provvigione misto che sarà conveniente sia per voi sia per il vostro affiliato.
Potete anche stabilire delle fasce di provvigioni a seconda di specifiche categorie di prodotto. Per esempio, potreste pagare una quota del 2 % sugli introiti relativi ai prodotti elettronici, e un 10% sugli arredi per la casa, dato che i primi hanno un margine di profitto minore rispetto ai secondi. La sfida che dipende dalla gestione di questa struttura duale è rappresentata dall’integrazione tecnica: avrete bisogno di creare il product feed per il network affiliato, e per ogni transazione che l’affiliato effettua invierete dati relativi all’articolo per differenziare, ad esempio, i prodotti elettronici dagli arredi per la casa.
Nessuna delle due cose è particolarmente complessa, ma c’è da dire che bisogna lavorarci un po’ su.

3. Pagare per i lead.

Alcuni venditori traggono beneficio dal pagamento degli affiliati tramite i lead. Per esempio, una compagnia di assicurazioni potrebbe pagare gli affiliati con delle provvigioni ogni volta che un potenziale cliente richiede un preventivo.
In alternativa, un rivenditore di automobili potrebbe pagare gli affiliati per ogni cliente che richiede informazioni su una specifica vettura, e magari un bonus aggiuntivo se il cliente prenota una prova su strada.
Una sfida legata alla provvigione basata sul lead è la lotta alla truffa. Se c’è un modulo facile da riempire e la ricompensa è abbastanza alta, un affiliato disonesto può trovare dei metodi per riempire da solo quel modulo e raccogliere provvigioni su lead fasulli. Per impedire che ciò accada, potreste aver bisogno di una persona addetta al controllo della qualità dei lead in uscita.
Non c’è da fidarsi quando si scoprono lead multipli creati dallo stesso indirizzo IP o modelli ripetuti nell’inserimento di dati, con piccole variazioni di spelling su un singolo nome, tipo “Jonathan Smith”, “John Smith”, e “J.E. Smith”.
Quando scoprite una truffa, cacciate subito l’affiliato dal programma e informate il network. E non dimenticate di fare marcia indietro su qualunque lead registrato che sia stato creato da un affiliato disonesto.

4. Incentivi di vendita.

Strutturate i vostri tassi di provvigione in modo tale da avere un margine aggiuntivo per offrire incentivi alla vendita. Per esempio, quando lanciate una nuova linea di prodotto e volete che alcuni affiliati concentrino i loro sforzi di marketing su di essa. Se c’è spazio nella vostra struttura di provvigione, potete proporre un aumento temporaneo (o magari bonus di vendita) per raggiungere determinati obiettivi di guadagno.

[fonte: http://www.practicalecommerce.com/articles/3753-How-to-Set-Affiliate-Marketing-Commissions]