Interessante domanda: può l’attività di ottimizzazione SEO sul mio sito emulare quello che fanno i grandi brand?
Una possibile risposta ce la offre Searchengineland che prende in esame la homepage di Amazon per vedere come è fatta e tenta di capire se le stesse pratiche possiamo portarle su siti di aziende e prodotti decisamente meno famosi...
Probabilmente Amazon ha al suo servizio più professionisti SEO che non qualsiasi altra compagnia. Se non fosse così...non sarebbe il top.
Amazon integra l’attività di SEO ovunque, sia manualmente sia a livello di programmazione.
Essendo uno dei siti più trafficati del mondo e con centinaia di milioni di url indicizzate, si può permettere il lusso di testare più cose degli altri siti e di farlo in modo completo.
Ok…quindi basta copiare Amazon e si può partire?
Fermi un attimo…
Considerando il “modello Dreyfus di acquisizione di competenze”, ci sono 5 livelli di attitudine:
1. Novizio
2. Principiante avanzato
3. Competente
4. Competente Pro
5. Experto
Se Amazon.com fosse un esperto di SEO, in accordo con questo modello sarebbe “quello che trascende le regole affidabili, le linee guida e punta al massimo”.
Amazon ha una grande capacità di comprendere e utilizzare:
- Come si comportano i motori di ricerca
- I contenuti di Amazon
- L’autorità di Amazon
- Come i motori di ricerca rispondono all’ottimizzazione on site di Amazon
Andiamo a vedere cosa combina.
Guardiamo la HOMEPAGE di Amazon.com.
L’elemento TITLE
Amazon.it: elettronica, libri, musica, fashion, videogiochi, DVD e tanto altro
Lungo 83 caratteri. Nei risultati delle pagine dei motori di ricerca (SERP)Google lo taglia, Bing mostra solo Amazon.com - Official Site.


Ok, 83 caratteri non è così lungo, ed è chiaro che Amazon non è troppo preoccupata di eccedere il limite di quello che viene mostrato dai motori di ricerca. Ha chiaro che la maggior parte dei navigatori che cercano un prodotto arrivano su Amazon dalle interrogazioni specifiche al motore di ricerca, per essere indirizzata all'interno delle pagine prodotti.
Quando la gente vede nei risultati delle ricerca la homepage, conosce Amazon e sa dove arriverà cliccando in quel punto. Anche se nella home non c’è nulla che il visitatore cerca, sa che troverà un motore di ricerca interno che funziona bene tanto quanto Google.
Meta Description
Quella di Amazon.com:
Online shopping from the earth’s biggest selection of books, magazines, music, DVDs, videos, electronics, computers, software, apparel & accessories, shoes, jewelry, tools & hardware, housewares, furniture, sporting goods, beauty & personal care, broadband & dsl, gourmet food & just about anything else.
Quella di Amazon.it:
Ampia scelta, piccoli prezzi. Scopri nei nostri negozi online fotocamere digitali, lettori MP3, libri, musica, DVD, videogiochi, elettrodomestici e tanto altro. Spedizione gratuita per ordini superiori ai 19 euro.
Perché qualcuno dovrebbe scrivere, come nel caso dell’inglese, una meta descritpion di 304 caratteri? Generalmente l’unico posto in cui appare la meta description è nella lista SERP. Ma questi sono quelli di Amazon.com. Con milioni di affiliati, autori e venditori e sanno che sarà copiata in un sacco di siti web. Guardando i fatti ha proprio senso includere il messaggio di marketing completo, che sarà come un tabellone pubblicitario dovunque la pagina viaggi.
H1
Non c’è alcun H1 nella home.
Quanto tu ottimizzi SEO una homepage includi le parole chiave in una H1? Giusto…e perché Amazon non lo fa?
Beh…perchè a differenza della vostra homepage da ottimizzare gode di un’autorità che gli deriva dai link in entrata.
- Moz la mette al 12mo posto nella lista dei più importati siti del mondo
- Ha un’autorità di pagina a 97 e un’autorità di dominio a 99 nelle analisi di Moz
- Ci sono 3,6 milioni di link da 118mila domini che puntano alla homepage di Amazon.
I contenuti della home di Amazon cambiano continuamente e diventa all’istante rilevante quello che vi appare.
Forse hanno anche provato a metterci un H1 e i risultati avrebbero potuto essere insoddisfacienti, in quanto il tag sui prodotti magari…
- ha ristretto la pertinenza della pagina
- ha impedito di apparire nei risultati delle ricerche di prodotti senza H1
- ha abbassato il traffico organico di ricerca nelle pagine interne…
Solo Amazon sa la risposta, ma possiamo star certi che lo hanno provato.
Altri tag H#
Mettiamo che i tag H# abbiano diminuito il valore del SEO, è interessante notare che i tag H2 e H3 vengono utilizzati più per rendere facili le cose agli esseri umani che non pensando ai motori di ricerca.
RICH SNIPPET
Su Amazon c’è il carrello e ci sono le stelline dei valutazione per i prodotti presenti in homepage.
Come consuetudine di tecniche SEO è lì che si mettono i marcatori per verificare le performance del sito. Guardando la home, la pagina delle recensioni e la pagina prodotto, l’unico posto in cui si trovano i marcatori è la pagina prodotto….poi però fai il test con un altro prodotto e vedi che non ci sono marcatori neppure nella pagina prodotto.
Il che pare decisamente una mancanza di coerenza…
Link del footer
Facciamo particolare attenzione al footer. Di solito vanno a finire quei link che non sappiamo dove mettere . Guardiamo il footer di Amazon:
Ogni link ha uno scopo, generalmente.
Quando si visitano gli altri siti web di proprietà di Amazon ci sono i link ai siti di Amazon e, di fatto, si crea una rete di cross-link.
Ci sono 68 link nel footer.
Cosa fa Amazon? Sta tentando di donare autorità SEO a tutti i suoi siti o vuole dimostrare quanto grande sia la sua azienda?
Riconosciamo pure che la maggior parte delle aziende non possiede 12 siti stranieri e 35 filiali, ma la maggior parte dei siti non dovrebbe avere 68 link a piè di pagina.
Link nella pagina
Ci sono 368 link nella homepage. Sapendo che Google ha abbassato il limite dei link a 100 per pagina - per evitare penalizzazioni - mettereste voi 368 link nella vostra homepage?
CSS nella pagina
Ci sono un sacco di stli e CSS in linea che la maggior parte di chi ottimizza siti web non penserebbe minimamente di lasciare lì, ma li sposterebbero su un sito esterno.
Considerazioni finali
Fermiamoci qui. Il punto dovrebbe essere chiaro: solo perché un sito si comporta egregiamente co i motori di ricerca, non significa che possa diventare un modello per chi vuole emularne le performance. Copiare quello che fa Amazon può condurre il vostro sito da ottimizzare al disastro.
Cioè…non è che non dovete guardare agli altri siti “importanti” per trovare spunti ed ispirazione.
Ma fatelo solo se avete una buona base di conoscenza che vi permette di discernere il giusto dalle pratiche deleterie.